La gestione dei Rifiuti Tossici

I rifiuti tossici sono materiali di scarto molto velenosi e, di conseguenza, pericolosi, che possono anche causare la morte, lesioni o difetti di nascita nelle persone che ne vengono a contatto, come negli animali e nella vegetazione. Il pericolo di questi materiali è incrementato dalla loro facilità di dispersione e contaminazione. In grandi città come Roma, i rifiuti tossici costituiscono un argomento molto serio, e necessitano di un immediato ed efficiente smaltimento in quanto rifiuti Roma altamente pericolosi.

I rifiuti tossici costituiscono, a lungo termine, un rischio per l’ ambiente causando fenomeni di inquinamento idrico o del suolo o atmosferico come piogge acide, nevi chimiche e altro ancora.

La provenienza

Si tratta in genere di scarti di prodotti di provenienza prettamente industriale e commerciale, ma che possono anche essere parte dell’uso domestico, agricolo, militare, medico e dell’industria leggera. Tali pericolosi rifiuti possono presentarsi in forma liquida, solida o gassosa e contenere agenti chimici, metalli pesanti, radioisotopi e altre tossine. Inoltre il pericolo maggiore è dato dal fatto che si diffondono facilmente e possono contaminare laghi, fiumi, falde acquifere.

Quali materiali si considerano tossici?

I materiali che si possono considerare tossici sono, ad esempio, i tipici di materiali di scarto industriale come amianto, cloro, diossina, policlorobifenili (PCB), sostanze radioattive o metalli pesanti come piombo, cadmio, arsenico, mercurio e altri.

Molte organizzazioni volte alla difesa dell’ambiente e gruppi ambientalisti hanno posto all’attenzione mediatica la gestione inadeguata o, spesse volte, fraudolenta dei rifiuti tossici, rilevando le frequenti collusioni della mafia e della camorra con le grandi e piccole imprese industriali (per cui il fenomeno è stato ribattezzato ecomafia).

L’errato smaltimento dei rifiuti tossici: ecomafia

Un esempio tipico e famoso di questo fenomeno è la cosiddetta Terra dei fuochi situata in Campania. Altro caso tristemente noto furono i fanghi tossici di Porto Marghera nel Veneto che furono successivamente riversati però a Castelvolturno.

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