Cessione del quinto dello stipendio o della pensione: guida al finanziamento

Cessione del quinto dello stipendio o della pensione: cos’è e a chi è rivolta

Lavoratori dipendenti e pensionati che desiderano ottenere un finanziamento possono ricorrere alla cessione del quinto. Una particolare tipologia di prestito personale che consente di accedere al credito grazie alla presenza di un reddito da lavoro.

Il rimborso delle mensilità avviene tramite decurtazione della rata dallo stipendio o dalla busta paga del richiedente. Come suggerisce il nome, la rata non può superare la quinta parte del reddito mensile al netto delle tasse. Il tasso di interesse è fisso e la durata del finanziamento non può estendersi oltre 10 anni.

A differenza di quanto avviene con i tradizionali prestiti personali, le rate non sono rimborsate dal debitore, bensì ad opera del datore di lavoro o dell’ente previdenziale che eroga la pensione. Questo che si impegna a decurtare la rata dalla reddito mensile del debitore e a versarla all’istituto di credito che eroga il prestito.

Cessione del quinto garanzie: cosa dice la normativa di riferimento

Grazie alla particolare struttura di questa tipologia di finanziamento, per la cessione del quinto non è necessaria la presentazione di garanzie reali. Il prestito trova tuttavia una qualche forma di garanzia nel TFR maturato dal lavoratore dipendente o nella pensione spettante al pensionato.

Elementi che hanno una funzione di tutela per l’istituto finanziatore a fronte dei rischi di perdita del posto di lavoro, infortunio e morte del beneficiario prima del completo rimborso del prestito.

La normativa vigente prevede inoltre la sottoscrizione di una polizza obbligatoria contro rischio vita e rischio impiego (quest’ultima solo per i lavoratori dipendenti). L’assicurazione garantisce, in caso di insolvenza, la copertura dell’importo ancora dovuto ed eventualmente eccedente il TFR maturato dal debitore.

Il costo di tali coperture assicurative viene trattenuto dall’Istituto di credito, che eroga al richiedente la somma concordata da contratto al netto dei suddetti costi. Ricordiamo inoltre che la normativa di riferimento stabilisce, al fine di salvaguardare le garanzie, che il debitore non possa ottenere anticipi sul TFR fino alla completa estinzione del prestito.

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