Lo smaltimento dei rifiuti sanitari

Quando si pensa alla capitale uno dei maggiori problemi che ci viene in mente è quello dello smaltimento rifiuti Roma e tra questi riscuotono molta importanza, poichè vanno trattati in maniera particolare, i rifiuti sanitari dei tantissimi studi medici e ospedali romani.

Come smaltire i rifuti sanitari

Questi particolari rifiuti vanno smaltiti in maniera particolare, poichè alcuni tra questi hanno una discreta pericolosità mentre altri possono anche essere riciclati.

Quando ci si trova di fronte a dei rifiuti sanitari bisogna fare una distinzione, infatti questi sono divisi in dverse categorie:

  • Non pericolosi
  • Assimilati a quelli urbani
  • A rischio infettivo
  • Speciali che richiedono un particolare tipo di smaltimento

Rifiuti sanitari non pericolosi

Questi rifiuti sono quelli che comprendono materiali metallici e di vetro, contententi le medicine, mentre non comprendono le siringhe con gli aghi; inoltre comprendono anche le sacche con il plasma e la conservazione del sangue e anche i farmaci scaduti.

Rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani

Questo tipo di rifiuti non sono definiti pericolosi ed hanno quindi lo stessa tipologia di smaltimento dei rifiuti urbani.

Rientrano in questa categoria:

  • I pasti consumati all’ interno degli ospedali compresi gli scarti della cucina,
  • La carta, il vetro la plastica che viene usata all’ interno della struttura sanitaria
  • La spazzatura, tutte le lenzuola e i cuscini con utilizzo monouso
  • Gessi ortopedici e bende usate per la cura del paziente

Rifiuti a rischio infettivo

La tipologia di rifiuti a rischio infettivo vanno trattati e smaltiti con molta cura per evitare delle problematiche in caso di contatto.

I rifiuti a rischio infettivo sono segnalati nel catalogo europeo con la sigla 180103 e 180202 e comprendono:

  • Quelli che provengono da ambienti isolati dove sono presenti pazienti con patologie infettive che possono essere trasmesse a terzi, come dichiarato dal XI decreto legislativo del 19 settembre del 1994.
  • Rifiuti che sono stati contaminati dal contatto con sangue e altri liquidi e inoltre feci e urine di pazienti che presentano malattie infettive.
  • Varie tipologie di liquido come: liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebro-spinale liquido pleurico, liquido peritonale e liquido amniotico.

Questi rifiuti sono soggetti ad una rigida sterlizzazione, che consiste nell’ abbattimento della carica microbiotica.

Come dichiarato dalla norma UNI 1034/94, questa deve avvenire in degli specifici impianti che devono essere autorizzati attraverso la norma degli articoli 208 e 209 rilasciata dal decreto legislativo del 3 aprile 2006.

Queste strutture possono essere attivate anche all’ interno delle stessa struttura sanitaria attraverso una comunicazione alla provincia d’ appartenza.

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