Alopecia androgenetica femminile: come riconoscerla

L’alopecia femminile, più comunemente conosciuta come calvizie femminile, si presenta con un modello tipico di perdita dei capelli e può essere causata da disfunzioni ormonali, dall’invecchiamento o da una predisposizione genetica.

In linea di massima, i capelli crescono di circa 1/2cm al mese: ogni capello cresce per un periodo che in media va dai 2 ai 4 anni, rimane a quella lunghezza per un breve periodo, dopodiché cade. Per sopperire alla caduta, nel giro di qualche giorno inizia a crescere un nuovo capello. In qualsiasi momento, sul cuoio capelluto, circa l’85% dei capelli è in fase di crescita e il 15% è in fase di riposo.

La calvizie si verifica quando i capelli cadono, ma non avviene una nuova crescita per sostituire la perdita; le cause di questo disturbo non sono ancora chiarissime, ma come ho accennato in precedenza, il problema è spesso associato ad una predisposizione genetica, all’invecchiamento o a livelli ormonali anomali (in particolare degli ormoni androgeni, gli ormoni sessuali maschili).

I cambiamenti che avvengono nei livelli degli ormoni influenzano senza dubbio la crescita dei capelli. Ad esempio, è dimostrato che dopo la menopausa, molte donne accusano una maggiore fragilità dei capelli e, al contempo, un aumento della peluria facciale.

Una maggiore perdita di capelli, però, può verificarsi in alcune donne per cause diverse dall’alopecia androgenetica:

  • perdita temporanea dei capelli dovuta ad un intervento chirurgico o ad una gravidanza;

  • indebolimento di capelli dovuto a trattamenti che stressano il cuoio capelluto, come piastre o extension;

  • perdita di capelli in aree localizzate e ben definite a causa dell’alopecia areata, un disordine immunitario che causa una perdita temporanea dei capelli;

  • problemi dermatologici;

  • un diverso squilibrio ormonale (eccesso di testosterone o dell’ormone tiroideo)

  • carenze vitaminiche o di ferro;

La perdita dei capelli causata dai motivi elencati è di solito reversibile e viene identificata ed affrontata in modo corretto.

Ma vediamo quali sono i sintomi dell’alopecia femminile: innanzitutto avviene un diradamento diffuso su tutta la testa (diversamente da quello che accade nella calvizie maschile) e l’attaccatura non si modifica anche se i capelli risultano più fini e sfibrati. Raramente l’alopecia femminile sfocia in una calvizie totale come negli uomini.

Esistono diversi metodi per limitare gli effetti causati dall’alopecia androgenetica femminile, che di solito è vista come un problema più importante per le donne rispetto agli uomini. È possibile ricorrere a cure ormonali, ma se la caduta è già ad uno stato avanzato, questa potrà solo bloccare un’ulteriore perdita ed i capelli caduti non saranno in grado di ricrescere. Tra i rimedi più utilizzati per coprire i segni della calvizie femminile c’è, per esempio, la tricopigmentazione (tecnica che attraverso l’iniezione di pigmenti colorati crea un effetto riempitivo nelle zone colpite da calvizie) che permette di avere una chioma omogenea alla vista senza ricorrere alla chirurgia.

Non è facile autodiagnosticarsi l’alopecia femminile: è necessario, appena ci si accorge di una perdita importante non giustificata, rivolgersi al proprio medico per cercare di capire quale sia la strada più adatta al tipo di problema riscontrato.

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