L’importanza delle rotopresse nell’agricoltura

La prima immagine che balza alla mente quando si parla di campagna è un grande campo giallo disseminato di balle di paglia o di fieno. Un’attività, quella dell’imballaggio di paglia, foraggio, mais o altro, quanto mai necessaria per assicurare una migliore conservazione dei prodotti, nonché uno stoccaggio più comodo e agevole. L’attività di imballaggio ha quindi sostituito già da decenni i classici e iconici covoni di fieno tanto cari ad artisti e poeti, trasformandosi in uno dei momenti più importanti dell’intero ciclo produttivo su larga scala.

Per svolgere questo lavoro la tecnologia agricola ha prodotto nel corso degli anni macchinari sempre più accurati, sviluppando imballatrici e presse capaci di raccogliere e comprimere il materiale legato con fili di ferro, nylon o reti e teli prefabbricati in varie forme: la più comune è quella che crea balle di forma cilindrica, chiamata “rotoimballatrice” oppure, più comunemente, rotopressa.

La forma perfettamente cilindrica della balla è importante per facilitare trasporto e stoccaggio e per l’avvolgimento con il film plastico: se l’altezza della balla è infatti superiore ai lati, si rischia di creare una sacca d’aria al centro della balla, che potrebbe compromettere la conservazione del prodotto.

Le rotopresse si suddividono in:

  • Rotopresse a camera fissa, a loro volta divise in quattro sistemi (a catene, a rulli, a cinghie o a sistema misto, costituito da una combinazione di rulli e catene); si tratta di rotopresse che formano balle a cuore tenero e sono diffuse principalmente nelle aziende agricole di piccole e medie dimensioni perché più economiche e più semplici da usare, anche se maggiormente soggette a usura, specialmente nei sistemi a catena.
  • Rotopresse a camera variabile, a loro volta divise in due sistemi (a cinghie e a catena). Formano balle di materiale a cuore duro e sono indicate soprattutto per medie o grandi aziende perché altamente produttive e adatte a trattare qualsiasi prodotto. Richiedono tuttavia un costo di investimento maggiore ed una più alta potenza di utilizzo.

Proprio in considerazione dei costi di investimento, prima di acquistare un prodotto nuovo è utile cercare tra le rotopresse usate, per capire se si può trovare un modello garantito adatto alle proprie esigenze. La rete, da questo punto di vista, diventa uno strumento fondamentale per far incontrare domanda e offerta e per mettere in contatto gli imprenditori con buoni fornitori, capaci di certificare la qualità del parco usato grazie alla decennale esperienza maturata nel settore e alla conoscenza delle necessità pratiche e tecniche della meccanizzazione agricola.

Il mercato italiano è particolarmente votato all’eccellenza nel campo della tecnologia per l’agricoltura e della costruzione di macchine per i lavori legati alla terra. Un esempio di avanguardia nel settore, nonché di affidabilità certificata e reputazione acquisita nel corso di decenni di attività, è Casella, nel piacentino. Fondata nel ’54 dal capostipite della famiglia Casella, Ugo, l’azienda si è costruita negli anni un ruolo leader per quanto riguarda la progettazione e costruzione di macchine e impianti irrigui, di rulli compattatori, spandiconcime, spandicompost e in generale nella tecnologia a rateo variabile. L’azienda è inoltre rivenditrice di marchi come Fendt, Massey Ferguson o Krone e vanta un ampio parco usato certificato.

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