Perché Dentista Manager

Delle volte capita che qualche collega amico mi riveli il proprio imbarazzo ad accettare una definizione come quella da me adottata di Dentista Manager. Le riserve di solito si fondano sul presupposto che vi siano dei limiti etici a quanto un Dentista possa definirsi Manager o quanto un Manager possa affermare di essere anzitutto un dentista.

Bene, non essendo né un filosofo né un economista, avevo già provato ad esprimere il mio pensiero sul tema, argomentando come potrebbe fare un dentista, dalle posizioni un po’ originali, ma sostanzialmente isolato dai propri colleghi. Soprattutto isolato da certi pretestuosi e, francamente, un po’ bigotti atteggiamenti di affermati colleghi che, giunti quasi alla pensione, non comprendono le difficoltà di chi si ritrova all’inizio della professione o, semplicemente, nella terra di mezzo e con la melma fino al collo (essendo a metà del guado).

Come dire che, con la pancia piena ed una ricca dispensa, è fin troppo facile fare i bacchettoni.

Poi, in questi giorni, ho acquistato il libro di Daniele Beretta dal titolo “Il Dentista di successo” e, fin dalle pagine iniziali, mi sono reso conto di come le cose che mi sono sempre girate per la mente (e confesso con un po’ di apprensione) stiano invece cominciando ad essere patrimonio comune, nella cultura dei dentisti.

Per questo ringrazio di cuore e pubblicamente Daniele, che personalmente non ho mai avuto il piacere di fare la sua conoscenza, per aver saputo mettere su carta pensieri che condivido in toto, con una semplicità ed una eleganza che io avrei faticato ad utilizzare.

Il concetto fondamentale suona come un vecchio aforisma dei nostri nonni: meglio un asino vivo che un dottore morto. Mi sono preso dell’asino parecchie volte dai Soloni dell’etica applicata. Lo considero un buon segno per il futuro.

Inoltre, vi consiglio di entrare a far parte anche voi del portale Slow Dentist, il quale ospita solo ed esclusivamente i dentisti e gli studi dentistici certificati dalle società scientifiche.