Canone Rai e stato di famiglia

Dal MISE

Dal Ministero dello Sviluppo Economico arrivano chiarimenti sull’addebito del canone Rai sulle bollette dell’energia elettrica dal prossimo luglio, disposto dalla legge 208 del 2015.

La residenza

La residenza anagrafica sarà un dato determinante per decidere se il contribuente dovrà o non dovrà pagare la tassa.

Quante volte

La tassa sul possesso delle televisioni dovrà in ogni caso essere pagata una sola volta, senza che influisca il numero delle televisioni che si trovano in casa, né il fatto che la casa sia quella di residenza o semplice dimora, o di quante persone è composta la famiglia anagrafica.

Addebito e dichiarazione di non possesso

L’importo del canone Rai sarà addebitato nelle bollette dell’elettricità e comprenderà anche le rate non pagate.

Le persone che non hanno la televisione in casa devono dichiararlo in forma scritta, compilando un modulo che sarà preparato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate. Questo modulo sarà valido per un anno. Chi lo firmerà, sarà responsabile a livello civile e penale in caso si dichiarazioni non vere.

Lo stato di famiglia

Stabilite le linee generali, restano ancora dei dubbi per i casi particolari. Uno di questi è costituito da inquilini che vivono nell’immobile ma non sono titolari dell’utenza elettrica. Anche se questo punto è ancora da chiarire, per il momento sembra che, nonostante questo tipo di inquilini non facciano parte dello stato di famiglia del titolare dell’utenza, dovranno in ogni caso pagare la tassa entro la fine di ottobre.

Seconda casa

Un altro aspetto da definire è quello in cui il titolare dell’utenza elettrica abbia una seconda casa, in cui, però non vive lui, ma un suo familiare. Anche in questo caso sembra che, considerato lo stretto collegamento fra residenza anagrafica e pagamento della tassa, il familiare residente dovrà pagare il canone Rai.

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