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La Ferrari Sbarca in Piazza Affari Ma Subisce la Crisi dei Mercati
Nonostante le grandissime aspettative, l’approdo della Ferrari alla Borsa di Milano non è andato esattamente come la società ed il Governo si aspettavano – complici i venti di pessimismo che sono arrivati dalla Cina e dal Medio Oriente.
Sbarcata a Piazza Affari tre mesi dopo l’esordio al New York Stock Exchange (NYSE), il titolo della Ferrari ha fatto registrare una performance non particolarmente positiva chiudendo la prima giornata in listino con un semplice +0.53%.
Al debutto sulla piazza di Milano, i titoli marchio automobilistico ritenuto uno dei grandi simboli dell’eccellenza Italiana hanno infatti terminato le contrattazioni a 43,67 Euro, una valore molto simile a quello che era stato registrato a Wall Street a fine 2015.
“Il fatto che le cose non siano andate esattamente come molti analisti avrebbero voluto non deve far pensare che la FCA controllata da Marchionne abbiano fatto una mossa sbagliata,” ha spiegato l’analista finanziario specializzato in strategie per le opzioni binarie, Roberto Bande.
“La giornata è stata condizionata dall’ennesimo tonfo dell’economia cinese e dalle ripercussioni della crisi politico-diplomatica in corso tra Arabia Saudita ed Iran, ed il fatto che la Ferrari abbia chiuso la prima sessione comunque in positivo in una giornata negativa per tutti gli indici borsistici internazionali fa comunque be sperare.”
L’apertura delle negoziazioni è stata battezzata anche da un commento molto positivo del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il quale ha spiegato come l’avventura appena cominciata dalla Ferrari sia il simbolo di un’Italia in ripresa che prova a ritagliarsi un ruolo da protagonista nello scenario economico internazionale.
“L’Italia deve smetterla di giocare con gli alibi, con i tentativi di giustificare le mancanze del passato. L’Italia finalmente c’è,” ha spiegato Renzi.
“I problemi in agenda nel 2015 non ci sono più, sono stati affrontati. La politica deve fare molto anche nel 2016, ma con la consapevolezza che l’Italia c’è e non deve aver paura del mondo. Questo è il messaggio che ci deve dare la quotazione Ferrari.”