E’ bufera sui diamanti

Dopo le recenti scoperte operate da Report nel campo degli investimenti dei diamanti, il mondo della finanza è in subbuglio. La Consob si è decisa a correre ai ripari ed ha annunciato che presto verranno fatte delle indagini per stabilire se ci siano stati degli abusi. Il diamante verrà considerato un prodotto finanziario? Al momento no, per questo erano venute meno tutte le garanzie che di solito vengono offerte agli investitori. Ma alla luce delle recenti novità, la Consob potrebbe cambiare idea.

Sotto osservazione sono finite due società che si preoccupano degli investimenti in diamanti, ossia  la Intermarket Diamond Business (IDB) e la Diamond Private Investment (DPI). Gli investimenti vengono fatti attraverso due gruppi bancari cioè  Intesa Sanpaolo e Unicredit. Quello di cui sono accusate è di vendere agli investitori il diamante ad un prezzo superiore rispetto a quanto suggerisce il mercato.  Secondo quanto riportato da Report, persino i grafici che verrebbero utilizzati dalle banche per spingere il cliente a scegliere il diamante come bene-rifugio, non sarebbero veritieri. Questi infatti verrebbero si pubblicati dal sole 24 ore, ma come inserzioni, pubblicità. E a pagare per questa pubblicità sarebbero proprio le società citate prima.

Ma chi sono la IDB e la DPI?

L’IDB è la Intermarket Diamond Business, la cui sede legale si trova a Piazza della Repubblica, a Milano. E’ una delle società che propongono affari in diamante più rinomata d’Europa. I diamanti utilizzati dalla IDB sono tutti diamanti riconosciuti e certificati. Sul sito dell’azienda è possibile leggere che IDB “ Da sempre attua una politica di trasparenza e di servizio nei confronti dei suoi clienti, pubblicando trimestralmente su “Il Sole 24 Ore” le quotazioni dei diamanti trattati”.

La DPI invece, è acronimo per Diamond Private Investment. E’ sicuramente una società molto più recente, perché la sua storia risale solamente al 2005. L’obiettivo della DPI è sicuramente quella di offrire il diamante come bene rifugio e offrire servizi adatti a quasi tutti i tipi di risparmiatori. Anche sul sito della DPI si citano i dati e i grafici del Sole 24 ore.

Insomma, la questione dei dati è sicuramente molto importante e la Consob e chi di dovere dovrà approfondire la questione.

Di certo rimane che dopo le fasi altalenanti dell’oro degli ultimi anni, dopo la svalutazione del mattone, dopo la demonizzazione dei BOT, anche l’ultimo bene rifugio ed investimento “sicuro” pare svanire. Ai risparmiatori non resta che investire i propri soldi utilizzando le proprie capacità, magari attraverso delle piattaforme di brokeraggio come fxgm.

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