Nuove tasse per il settore turismo

L’industria del turismo potrebbe subire un duro contraccolpo a seguito dell’introduzione dei nuovi tributi previsti dall’erario per tale settore. Innanzitutto c’è la tassa di soggiorno, recentemente introdotta dal Governo in relazione ai pernottamenti da parte dei turisti in strutture ricettive. I comuni che decidono di applicare tale tipo di tassa potrebbero ben presto salire dagli attuali 649 a circa un migliaio incrementando di alcuni milioni di euro gli incassi delle casse comunali.

Ad incrementare le ansie degli operatori negative si aggiungono anche le previsioni negative fatte dalla società di consulenza Jfc che prevede un incremento delle tasse sui turisti di circa il 54 % rispetto al 2014. Oltre alla tassa sul soggiorno, già varata dall’esecutivo, potrebbe infatti essere introdotta anche la cosiddetta tassa sui viaggiatori che porterebbe l’incasso per l’erario a circa 730 milioni di euro a fronte dei 465 milioni di euro preventivati nel 2014.

Per quanto riguarda la tassa di soggiorno lo stesso ministro del turismo, Dario Franceschini, ha spiegato che sulla tassa di soggiorno Parlamento e Governo dovranno effettuare un ragionamento di modifica legislativa. Attualmente i comuni che applicano tale tipo di tassa sono passati da 649 a 666 e ben presto potrebbero avere un notevole incremento. Entro l’estate si aggiungeranno infatti 17 amministrazioni  e successivamente altri 217 comuni (sono gli enti della Provincia di Trento dove l’imposta di soggiorno partirà dal 1° Novembre) ed a questi potrebbero aggiungersi anche altri (infatti alcuni comuni legano l’introduzione del tributo alla partenza dell’expo di Milano.

Altra tassa a carico del turismo è  il ticket sui bus turistici, attualmente applicato da 38 amministrazioni, di cui ben 9 in Toscana, con introiti che hanno raggiunto i 96 milioni di euro nel 2014. Basti pensare che la sola amministrazione comunale di Verona ha incassato circa 900 mila euro e dal primo Gennaio ha anche incrementato i prezzi di  circa il 20 %.

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